18/05/10

portiamo via i soldati italiani dall'Afghanistan

Esprimere un giudizio critico davanti alla morte è sempre difficoltoso.
Non si può cancellare la sensazione di sconforto che la scomparsa di due giovani vite crea, estraniarsi dalla situazione è praticamente impossibile.
Di fronte alla morte dei due alpini avvenuta in Afghanistan (e al ferimento di altri due) il primo pensiero non puo' che andare alle famiglie dei caduti, al dolore provocato loro da questa immane tragedia.

Ma, una volta superato l'impatto iniziale che ci porta alla situazione di sgomento e di "paralisi critica", è necessario riflettere sull'accaduto senza banalizzare e senza farsi guidare dalle emozioni.

Come si fa a chiamare "operazione umanitaria o di pace" un'operazione militare che ha provocato diverse migliaia di morti in più di otto anni di conflitto armato?
Cosi si può pensare di sconfiggere il terrorismo con il terrore?
Come si può pensare di esportare la democrazia con armi e torture?

Queste domande non sono assolutamente scollegate all'attentato del 17 maggio che ha provocato la morte dei due soldati italiani.
Anzi, se non si dà una risposta chiara a questi quesiti non si riesce a comprendere a pieno quello che è avvenuto.
Perchè in Afghanistan le forze d'occupazione del paese (cioè le forze della NATO) non stanno assolutamente esportando la democrazia (se mai sia possibile esportare un modello politico..) o creando una situazione di pace, ma stanno cancellando ogni forma di dissenso per potersi spartire liberamente le risorse del territorio.
L'arresto/sequestro degli operatori di Emergency (fortunatamente liberati..) è stato il chiaro segnale della volontà dei soldati impegnati nella missione ISAF di eliminare ogni voce critica all'interno del paese, ogni testimonianza scomoda.
E la resistenza dei talebani è, non giustificabile, ma comprensibile.
Quando dei soldati vanno in zone di guerra conoscono alla perfezione i rischi a cui vanno incontro e se li accettano lo fanno per ideologia o per soldi, non certo pensando al bene della popolazione.

Io sono un pacifista, lo dico senza nessun problema e lo rivendico con orgoglio dopo aver sentito le deliranti dichiarazioni del ministro della difesa (forse sarebbe meglio dire della guerra) La Russa, che ha definito i pacifisti italiani "unilaterali e dannosi".
Se si fosse dato retta a queste persone dannose oggi non staremmo ricordando le 22esime vittime italiane in Afghanistan!!

Quanti morti ancora dovranno esserci prima di capire l'idiozia della guerra??

RITIRO IMMEDIATO DEI SOLDATI DALLA GUERRA AFGHANA!

CONTRO TUTTE LE MISSIONI MILITARI!

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