11/10/10

ci stanno rubando il futuro

Antonio Mastrapaqua, presidente dell'INPS: "Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale".

Questa frase, nascosta dalla maggior parte dei media, non dovrebbe essere sufficiente per creare una sollevazione sociale?


Non solo ci stanno distruggendo il presente ma ci stanno cancellando il futuro!

ABROGHIAMO LA LEGGE 30!
INTRODUCIAMO IL SALARIO GARANTITO!
RIFORMIAMO IL WELFARE E GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI!

La precarietà sul posto di lavoro non può essere la precarietà dell'esistenza.

09/09/10

BRESCIA, CITTA' VOLGARE! -di Leonardo Manenti-




questo è un articolo scritto da Leonardo Manenti e che mi è arrivato per e-mail.

Credo sia giusto farlo girare il più possibile perchè aiuta a riflettere sulla crisi morale che sta attraversando Brescia (e l'Italia in generale), perciò lo pubblico qui, sperando che almeno 1/2 lettori siano disposti a leggere fino in fondo.


Ebbene sì, sono un reo confesso: Io Leonardo Manenti, insegnante di filosofia, residente nella città di Brescia, mercoledì 02 giugno 2010, ho commesso una grave infrazione: mi son seduto sull’erba. Sì, su un comune prato, all’ombra di una pianta. Nel frattempo, giuro di non essermi messo a brucare, scavare buche, a togliermi i pantaloni, a offendere qualche passante. No, niente di tutto questo, l’intenzione era quella di ripararmi dal sole leggendo qualche riga di giornale nell’attesa di un amico ritardatario, all’incrocio fra via Milano e via Ugoni. Risultato: 100 euro di multa. Infatti, nemmeno il tempo di dispiegare il quotidiano che ecco giungere in vettura due solerti tutori dell’ordine, un uomo e un’antipaticissima donna, che, con l’ormai consueta arroganza riservata in particolare ai cittadini immigrati, con gesti imperiosi, mi intimano di alzarmi immediatamente, indicando un cartello che, forse per la sua assurdità, la mia vista aveva evitato di registrare. Probabilmente se mi fossi dimostrato remissivo, dispiaciuto e contrito per il misfatto,
l’esorbitante ammenda mi sarebbe stata risparmiata, ma siccome la mia istantanea incredulità si è presto tradotta in un sentimento di sdegno per esser stato accusato di qualcosa che nessun essere pensante potrebbe considerare in alcun modo dannosa, ecco che, come avvenuto per la famiglia pakistana sorpresa nella degustazione di un mango in un parco, per la signora di origine araba sedutasi sugli scalini del monumento “Bella Italia” adiacente piazza Loggia e per altri casi simili, il Regolamento Comunale più perverso della storia di una città un tempo dignitosa, quello voluto dall’attuale giunta a guida PDL-LEGA, ha dispiegato i suoi benefici effetti trasudanti sicurezza, decoro ed un elevatissimo grado di senso civico.

Nel caso del sottoscritto è stato fatto scattare l’articolo 23, comma primo; ma la quantità e l’assurdità delle infrazioni previste è tale che occorrerebbe sprecare troppo spazio per elencarle ed invito dunque il lettore a prenderne direttamente visione sul sito del Comune di Brescia. Quello che invece mi preme è condurre una breve riflessione sul senso sociopolitico che pervade l’operato di una giunta che si fa chiaro ed opprimente simbolo di un Paese intero in via di disfacimento se non di putrefazione inoltrata. Un operato che, forte dell’involuzione culturale e civile di questi anni; dell’ottundimento e imbarbarimento delle coscienze via etere; della desertificazione sociale per assenza di veri spazi civici,
mentali prima ancora che fisici, non perde occasione di mostrare come una società aperta, solidale, colta, curiosa, laica e progressista non debba più nemmeno esser pensata, il che getta quotidianamente nello sconforto più cupo tanti soggetti i quali, lasciati oltretutto sprovvisti di una rappresentanza politica alternativa degna di questo nome, desiderano andarsene dalle città e dallo Stato dove sono nati e vissuti.

La contravvenzione di cui il sottoscritto è stato vittima, è piuttosto eloquente circa lo spirito che anima gli intenti dell’attuale amministrazione: la desertificazione dello spazio civico, del suo senso vitale e la sua grossolana sostituzione con palliativi artificiali e marcatamente ideologici, di una bassa ideologia arrogante e provinciale, paga di una visione semplificata, particolaristica del mondo e della vita stessa, paga, in definitiva, della propria ignoranza. Essendo evidente che nessun reale danno può essere provocato ad un comune manto erboso da una persona che vi si sieda, quale deve essere il vero reato sotteso nel pretestuoso divieto di non calpestare le aiuole (dove non vi sono)? Credo che la risposta sia questa: il fatto stesso che un cittadino, una persona, esista e si renda presente, con la sua umanità quale che sia, in uno spazio pubblico, in un prato, in un parco, dove eventualmente, spontaneamente poter incontrare altri individui. Evidentemente è sul concetto di “pubblico” che, non comprendendone o disprezzandone l’evoluzione storica, l’attuale governo cittadino sta operando le sue operazioni di destrutturazione e riorganizzazione plastificata. Ciò che il sottoscritto ha immediatamente contestato ai due sceriffi è stato questo: avermi multato per il semplice fatto di essere una presenza umana sgradita al piano di svuotamento dell’essenza civica attualmente in atto. Giustamente, come sempre, come ovunque, si dovrebbe multare chi sporca, deturpa, danneggia … non inventare una miriade assurda di reati giusto per dare un’impressione di intransigenza e rigore utile alla costruzione di un tessuto sociale svuotato ed interamente regolamentato. Oltretutto se ogni divieto previsto dal regolamento, dalla possibilità di dissetarsi direttamente ad una fontana, alla possibilità di sedersi con una
bibita e qualche amico, fosse debitamente sanzionato, non basterebbero tutti i nuovi sceriffi del nord Italia per controllare lo spazio cittadino ed anche nella mente del bresciano più assonnato comincerebbe a balenare l’idea che una città non può essere pensata come la residenza padana di Barbie e Ken. Fatto è che l’attuale regolamento è solertemente applicato col “buon senso” di vigili e polizia urbana: cioè applicato a loro discrezione, vale a dire colpendo prioritariamente gli individui sgraditi all’attuale ideologia dominante. Se un mastodontico suv o il porscherino di papà piazzati in mezzo ad una strada, spesso e volentieri restano inosservati, non così per la bicicletta fuori posto di un ipotetico “nessuno” o, il ché è peggio, di un cittadino immigrato. Le scene pietose di persone bloccate in strada e perquisite con disprezzo, al sottoscritto non danno l’impressione di una città più sicura, ma il sapore di un clima sociale imbarbarito e avvelenato. Provassero i nostri solerti sceriffi a compiere le stesse azioni in piazzale Arnaldo dove, notoriamente, la giovane arroganza vestita a festa non disdegna l’ausilio di pericolose e moleste sostanza stupefacenti! No? E perché mai?

Secondo l’attuale amministrazione un parco pubblico non deve essere genuinamente pubblico, cioè un luogo messo al servizio di una collettività che, nell’ovvio rispetto delle regole, come avviene in tutte le città d’Europa dove molti individui, probabilmente più evoluti del bresciano medio, condividono e vivono la propria cittadinanza nei più svariati modi e colori (certamente anche mangiando e sdraiandosi sull’erba), ma al contrario, il parco è concepito come una sorta di abbellimento asfittico della città, come una sorta di balconcino da cui i gerani della signora Gina fanno bella mostra di sé. A tal proposito è interessante riflettere sulla strumentalizzazione deviata che i gingilli floreali hanno per questa amministrazione; ne è esempio eloquente la cattiva sorte toccata alla bella fontana della Pallata dove, lungo tutto il perimetro della vasca, è stata collocata una gabbia di vasiere : le forme del monumento ne subiscono un colpo mortale, ma il risultato che più preme è stato raggiunto: impedire che le persone si possano avvicinare ai bordi ed eventualmente sedervisi, sentire l’acqua. E così i bei fiori, che, rispetto alla nozione di decoro di cui i nostri amministratori si fan forti, potrebbero benissimo essere di plastica, nella loro inconsapevolezza, sono utilizzati da una parte in funzione anti-umana, dall’altra come mezzo per costruire una fasulla immagine da cartolina. Se si considerassero poi le politiche ambientali attualmente adottate (cemento, traffico, recinzione e riduzione del verde pubblico… mi è appunto giunta in questi giorni la notizia circa l’intenzione di recingere parco Gallo e di cancellare l’ampliamento del parco Tarello che andrebbe sostituito con un piano di edificazione massiccia contro il quale è iniziata una raccolta di firme promossa dal Centro Parrocchiale di via Sardegna), si capirebbe come per i suddetti individui, il concetto di ambiente (biodiversità) si traduca nell’idea di un giardino di casa o poco più. A Brescia, in una delle aree più inquinate e compromesse d’Europa, semplicemente non esiste alcuna prospettiva ecologista, alcun piano di tutela ambientale.

Ma l’indole e il tono dell’attuale Giunta Comunale si erano del resto gustati fin da subito, con Piazza della Loggia (cuore delicato della vita cittadina) invasa prima da un’esposizione di tir-motrici (sì, intendo dire camion!) che mettevano in bella mostra le loro carrozzerie ritinteggiate con l’aerografo in stile “festa della birra” e poi con un’assordante gincana di porsche (nemmeno d’epoca, potevano essere acquistate anche il giorno prima alla concessionaria di Lumezzane); ma soprattutto con la chiusura
della bella e frequentatissima bibloludoteca in contrada del Carmine, nell’ex ottava circoscrizione, dove i bambini del quartiere e i genitori di ogni provenienza potevano incontrarsi, intrecciare storie, crescere con intelligenza. Perché abolire spazi del genere? Forse perché tali spazi indicano in piccolo la possibilità di pensare creativamente una
comunità? Non sia mai. Meglio appoggiare e patrocinare fittizie realtà associative per generare false occasioni di incontro civico, come nel caso di “Brescia in”, il cui nome da brivido, già da solo, ne denota il tragicomico provincialismo. Le sue mirabolanti attività, pressantemente pubblicizzate con volantini appesi in spazi abusivi ma con il patrocinio
del Comune, nelle vie del centro e fin’anche sull’accesso dei condomini, consistono nell’occupazione di suolo pubblico per banchetti per lo più a base di spiedo, grigliate e pasta e che portano titoli a tema del tipo “Mameli’s party!” (nome della via), giusto per ribadirne l’involuto gusto strapaesano: non c’è che dire, la varietà culturale del mondo alberga qui. E’ chiaro che in quanto artefatte, queste combriccole forzatamente gaudenti, proposte con il sottointeso intento di escludere tutto ciò che abbia il senso di un incontro socialmente evolutivo, prive di una qual si voglia tradizione culturale che non sia la vuota (ma in fondo violenta) riproposizione della propria brescianità, non possono essere che delle rappresentazioni del desolante vuoto che le circonda. E’ inoltre interessante notare come, in bella mostra, con una pennellata di malafede aggiuntiva, come nel caso dell’africano che, anni orsono, appariva in televisione sponsorizzando la Lega Lombarda, fra i volontari, venga solitamente collocato almeno un ragazzo magrebino: certo, di origine extracomunitaria, ma nelle vesti dello straniero assimilato che, con indosso la maglietta dell’Italia a distribuire piatti di spiedo, dimostra, oltre la grande apertura mentale degli organizzatori, che di bravi ragazzi ne nascono persino a Marrakech, basta che mostrino il loro stesso buon senso nel ridurre la varietà e complessità del mondo a tre battute omologanti… in fondo, tutto il mondo è paese, no?

E che dire poi delle avveniristiche trovate che la giunta Paroli-Rolfi mette in atto per dare lustro internazionale alla Leonessa tossica? Ad esempio l’attivazione del più efficace ed efficiente gingillo locomotorio, allorquando si consideri l’utenza cittadina poco più di un gruppo di dormienti in cerca di emozioni alla loro portata: un trenino che passa fischiettando nei punti strategici delle vie del centro. Edificante davvero osservarlo scarrozzare con il suo carico di un’umanità in miniatura; può sembrare d’esser tornati alla fine degli anni ’70, allorquando nelle località balneari più insulse, dopo la cena all’hotel Miramare, papà e mamme con un elementare concetto di divertimento in testa, si imbarcavano sorridenti con i loro figlioletti sui vagoncini, in attesa che la noia, insorgente dopo i primi cinque minuti, manifestasse la sua presenza.

Stando alla roboante propaganda della suddetta amministrazione, sembrerebbe che a Brescia tutto stia per essere riqualificato; anche se non si sa bene quale idea di riqualificazione essa abbia in mente, dato che il termine viene speso anche quando si trattasse di sostituire un tombino o praticare interventi di ordinaria amministrazione, come la sistemazione di strade o l’illuminazione cittadina, le quali vengono invece presentate all’opinione pubblica come fossero strabilianti opere della miglior specie. …..Sull’effettiva utilità pubblica di tali azioni può permanere qualche dubbio, non invece sul grossolano retrogusto ideologico dell’intenzione che le muove; ne è un esempio la nuova illuminazione di via S. Faustino: ai bei lampioni che la costeggiano, dai quali si irradiava una piacevole luce giallognola, tipica dei più rinomati centri storici, sono stati aggiunti degli enormi fari che dall’alto sparano una luce fredda, violenta nella sua esagerazione, fastidiosa, che illumina a giorno il primo tratto della via il cui fascino risulta in tal modo grandemente deturpato. Ed in più: viva il risparmio energetico! Ma, mi si dirà, è una questione di sicurezza! Certo, certo, muniti di occhiali da sole, ora potremo passeggiare più tranquilli… salvo morire di paura nel vederci inseguiti dalla nostra ombra.

A qualcuno il tono e l’indole di queste mie considerazioni potrebbero sembrare, come dire?, altezzose o poco popolari, ma non è affatto vero. Il sottoscritto ama il concetto di popolo, nella sua densità storica, politica e sociale, se ne sente parte, almeno fintanto che, nelle mire degli attuali politici e nel degenerato senso comune non lo si voglia intendere come entità amorfa, priva di spunti originali, di capacità dialettiche, un’entità da direzionare con propagande centrate sull’egoismo, da manipolare facilmente e lo si trasformi, con la sua compiacenza, in popolino irriflessivo, acritico, ignorante. Ho sempre creduto nel lato nobile della politica, nel suo valore ideale, nella sua dialettica trasformatrice, anche nel suo senso educativo. Oggi invece, in questo Paese imbarbarito, in queste città regredite, che hanno distrutto o abbandonato gli aspetti essenziali del vivere civile, non mi resta che constatare il suo fallimento. Fra restaurazione e neobarbarie, telecrazia e vetusto populismo, i lampioni più potenti non serviranno a dissolvere le tenebre di questa deprimente fase storica, almeno finché i lumi naturali cari a Voltaire e Beccaria non torneranno ad indicarci la via. E il verde erboso non si liberi del veleno leghista.

Leonardo Manenti

03/09/10

per quest'anno tifo milan!

Unire due tra le mie più grandi passioni, la politica ed il calcio, è possibile da 16 anni a questa parte (lo ammetto, 16 anni fa ero troppo piccolo per seguire la politica..), cioè da quando c'è stata la famosa discesa in campo di Silvio Berlusconi.
Presidente del Milan e politico di professione (anche se odia questa definizione).
Da quel giorno Berlusconi è riuscito a collegare a doppio mandato il destino del suo ruolo politico a quello sportivo del milan.
In che modo?
Semplice, disinteressandosi delle sorti della squadra quando il suo consenso politico è elevato ed al contrario facendo folli investimenti quando il suo consenso è in caduta libera.
In un periodo di crisi nera per il suo governo, con l'italiano medio che inizia a stancarsi delle leggi sui processi, Berlusconi è tornato ad occuparsi con passione del suo milan, investendo in acquisti faraonici per accontentare i tifosi: Ibrahimovic e Robinho.
Buon per i milanisti che il governo è in crisi, altrimenti probabilmente oltre a Yepes non avrebbero preso quasi nessuno...

Ma la strategia berlusconiana non è nuova, anche i vari Rivaldo, Rui Costa, Kakà, Sheva, Inzaghi, Ronaldinho sono stati acquistati o "trattenuti" in ottiche elettorali.

L'unica nota positiva del legame Milan - Governo è che fino ad ora quando il milan ha vinto qualcosa d'importante Berlusconi ha fallito politicamente e viceversa.
Perciò, da tifoso del Parma, per il bene dell'Italia non posso che augurarmi una stagione ricca di successi per il milan!

22/08/10

cronaca di un estate calda (politicamente parlando)

Da quando non pubblico post (l'ultimo risale al 5/08) di cose ne sono successe parecchie, politicamente parlando.

La morte del Senatore a vita Francesco Cossiga, avvenuta il 17 agosto, è senza dubbio uno dei fatti principali. Al di la del lato umano della vicenda e quindi dei sentimenti che si provano davanti alla scomparsa di una qualsiasi persona, a incuriosirmi è stata la principale definizione che quasi tutti i politici (Parisi, Marini, Schifani, Ciampi, Napolitano..) hanno dato di Cossiga: "uomo con un alto valore dello stato".

Ripercorrendo la carriera del "picconatore" sorgono parecchi dubbi su questa considerazione.
Cossiga era ministro dell'interno durante gli omicidi di Pierfrancesco Lorusso e Giorgiana Masi, e sempre da ministro dell'interno "gesti" il rapimento di Aldo Moro, terminato nel peggiore dei modi.

Da Presidente della Repubblica si levò qualche "sassolino dalla scarpa", sparando a zero su Occhetto (PdS), sul giudice Livatino, Galloni (DC), Onorato (DC) e sull'intero parlamento ("accozzaglia di zombie e superzombie").
Nel libro "Io, Bossi e la Lega", Gianfranco Miglio racconta di una telefonata ricevuta da Cossiga il 26 maggio 1990, quando era ancora presidente della repubblica. Cossiga disse: "Rovinerò Bossi facendogli trovare la sua automobile imbottita di droga; lo incastrerò. E quanto ai cittadini che votano per la Lega li farò pentire: nelle località che più simpatizzano per il vostro movimento aumenteremo gli agenti della Guardia di Finanza e della Polizia, anzi li aumenteremo in proporzione al voto registrato. I negozianti e i piccoli e grossi imprenditori che vi aiutano verranno passati al setaccio: manderemo a controllare i loro registri fiscali e le loro partite Iva; non li lasceremo in pace un momento. Tutta questa pagliacciata della Lega deve finire”
Francesco Cossiga non smenti mai quello che Miglio pubblicò nel libro.

Senza dimenticare la società segreta Gladio e l'accusa ai palestinesi per la strage della Stazione di Bologna, credo che per ricordare nel migliore dei modi l'uomo con alto valore del senso dello stato sia scrivere una delle sue ultime perle di saggezza concesse in un'intervista sul Quotidiano Nazionale durante le manifestazioni studentesche del cosiddetto movimento dell'Onda (22 Ottobre 2008):

''Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell'Interno.
In primo luogo lasciare perdere gli studenti dei licei, perche' pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito..."
''Lasciar fare gli universitari.
Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle universita', infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le citta''
''Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovra' sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri''
''Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pieta' e mandarli tutti in ospedale"
"Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in liberta', ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano''.
''Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine si'.

Detto ciò direi che la morte di Kossiga non sia una perdita per la politica italiana, anche se purtroppo molti segreti se li porterà nella tomba.




Altro fatto importante di quest'estate che ho definito calda, non certo per le temperature bresciane (sono più i giorni in cui ha piovuto che quelli caldi..) è l'atteggiamento Fiat nei confronti dei lavoratori delle fabbriche italiane.
Prima il minaccioso ricatto di Pomigliano, dove si mettevano gli operai davanti ad un bivio: o lavorare senza diritti o la produzione resta in Polonia.
Stupisce e rammarica che solo la Fiom si sia opposta con decisione a questo ricatto (in disaccordo anche con una parte della CGIL) insieme ai Cobas, mentre le altre forze sindacali non abbiano trovato di meglio che "calarsi le braghe" davanti ad un Marchionne sempre più padre padrone dei destini dell'industria italiana.
Il governo approva, l'opposizione parlamentare tace (anche perchè non ha una linea comune), i partiti della sinistra extraparlamentare (SEL e Fed. della Sinistra) urlano inascoltati, e Confindustria se la ride di gusto.

Adesso è scoppiata la vicenda Melfi, con tre operai licenziati per aver scioperato, riassunti grazie alla sentenza del giudice del lavoro e "gentilmente invitati" a non presentarsi sul posto di lavoro da un telegramma della Fiat.
Eh pensare che Marchionne è sempre piaciuto tanto ai progressisti di casa nostra...



Ultimo, ma non per importanza è la situazione del governo.
Dopo i continui litigi, le accuse varie e i terremoti all'interno della maggioranza sembra che sia stata firmata una tregua.
I 5 punti proposti da Berlusconi e che molto probabilmente vedranno la fiducia dai finiani sono una sorte di "quiete prima della tempesta".
Ne Berlusconi ne Fini hanno in questo momento la voglia di tirare troppo la corda perchè in caso di elezioni anticipate uno dei due rischierebbe la morte politica.
Solo Bossi ha il potere di invocarle continuamente perchè il suo è l'unico partito di maggioranza in grado di aumentare i consensi e quindi il potere di influenzare le scelte del Pdl (e soprattutto aumentare le poltrone).

L'opposizione parlamentare anche qui sbaglia praticamente tutto, invocando un governo tecnico per riformare la legge elettorale (ok, ma come?) e risolvere il conflitto d'interesse (con la maggioranza di parlamentari berlusconiani, leghisti???).
Senza contare la volontà del PD di dialogare con chiunque,da SEL fino a Fini.

Una delle poche voci chiare dell'opposizione (extrapalrmentare) è quella di Nichi Vendola, governatore della Puglia e portavoce di Sinistra Ecologia Libertà.
Nichi si è schierato apertamente per andare subito al voto e ha invocato le primarie per scegliere il leader di una coalizione di Centro-Sinistra, candidandosi direttamente.
L'ultimo nodo che deve sciogliere è l'alleanza, che non può assolutamente (a mio avviso) comprendere l'UdC e i Finiani, ma deve guardare soprattutto alla sinistra extraparlamentare (Fed. della Sinistra, Verdi e Sinistra Critica) per poter proporre a PD e IdV un programma serio, condiviso e realmente di sinistra (lavoro, ambiente, istruzione, diritti..).

05/08/10

ma la lega non combatteva l'immigrazione???

Brescia: con la Lega Nord sono entrati 5.259 extacomunitari, molti di più che con il centrosinistra PDF Stampa E-mail
Mercoledì 04 Agosto 2010 10:36

immigrato feliceAlla faccia dei regolamenti anti cricket, dei divieti di fare qualsiasi cosa nei parchi, degli incentivi alla buona uscita di 500 euro (tanto per buttare via i soldi del comune), della chiusura dei servizi per stranieri, delle campagne anti ambulanti (venditori di rose in primis).

In realtà Fabio Rolfi, vice sceriffo della contea di Brescia ci ha fregato tutti. L'aveva anche ribadito più volte: "basta con questa storia del razzismo". E noi non avevamo capito. Fabiolino voleva aumentare il numero di stranieri a Brescia, mica diminuirli... Che stupidi siamo stati...

Dal Bresciaoggi del 3 agosto (pagina 7): "In due anni l’aumento secco è stato di 4.596 unità. Il che vuol dire che in Loggia possono pure cambiare le alleanze di governo, in Comune può pure insediarsi chi prova a fare la faccia un po’ più truce, ma i meccanismi profondi che regolano l’immigrazione - e l’immigrazione verso la città in particolare - non cambiano".

Il caro Sgrufis (per i lettori del BresciaPoin - così viene chiamato Fabio Rolfi) si è impegnato a fondo perchè sapeva bene che puoi far approvare i reglamenti che vuoi, puoi dislocare gli stranieri ovunque, puoi emanare 100 mila ordinanze - cosa non ancora chiara a diversi sceriffi legaioli (vedi Montichiaushwitz), ma non al saggio Rufus (sempre Rolfi) -, ma non potrai mai regolare i flussi migratori.

Sempre su Bresciaoggi, scrive Massimo Tedeschi: "Nell’ultimo biennio di governo del centrosinistra, fra giugno 2006 e giugno 2008, i nuovi ingressi in città di immigrati erano stati di 4.682 unità, il che aveva portato l’incidenza dal 13,5 al 15,9 per cento della popolazione cittadina. Nel penultimo biennio di governo-Corsini l’incremento di immigrati era invece stato di 3.094 unità (passando dall’11,7 al 13,5%)."

Negli ultimi 24 mesi infatti i dati Istat hanno fatto registrare ben 5.259 arrivi di immigrati direttamente dall’estero: si tratta di persone che hanno ovvi problemi di inserimento linguistico, sociale, culturale. Il movimento inverso, invece, non c’è: a dispetto di alcuni boatos giornalistici, il movimento in direzione opposta è minimale. Non è vero che la crisi sta inducendo gli immigrati a rimpatriare in fretta e furia mogli e figli.

Lega nord padroniNegli ultimi mesi l’Istat ha registrato l’esodo da Brescia verso i Paesi di provenienza di soli 362 immigrati: un dato pressochè fisiologico, che non registra balzi anomali negli ultimi mesi. Molto significativo, tuttavia, anche il movimento da e verso altre aree della provincia o del Paese: dal giugno 2008 al giugno 2010 in città sono arrivati 3.237 stranieri provenienti da altri Comuni italiani, mentre 2.713 stranieri hanno voltato le spalle al capoluogo per andare a vivere in altri centri italiani (spesso bresciani)".

Ma dai... Una risposta concreta a quanti affermano che - a differenza degli altri colleghi di giunta - almeno "Rolfi qualcosa fa". Che faccia è indubbio. Si tratta però di stabilire cosa e soprattutto come vengono "fatte e cose".

In questo caso dobbiamo ammettere che le cose sono state fatte proprio bene. Essendo MdC (e aggiungiamo il BresciaPoint) palesemente a favore del multiculturalismo e della società multietnica, la redazione esprime - per la prima volta - un sincero ringraziamento nei confronti dell'operato di Fabio Rolfi che ci ha regalato una Brescia ben più "colorata" di quella ereditata da quel razzista di Corsini.

tratto da: Muro di Cani


02/08/10

adesso che succederà?

Non sono un indovino e non ho sfere di cristallo però credo di poter avanzare una serie di ipotesi sul futuro politico dell'Italia. Lo faccio leggendo le varie dichiarazioni di politici e politologi e soprattutto conoscendo discretamente la Carta Costituzionale.

La prima ipotesi è quella che mi crea più timori, ma non la scarterei a priori:
cade l'attuale governo, si fanno nuove elezioni e la maggioranza la ottiene l'attuale destra antidemocratica, cioè l'accoppiata Berlusconi-Lega.
Persa la zavorra di un Fini in versione destra popolare europea, e con un consenso popolare maggioritario (potrebbe bastare meno del 40% degli elettori..) Berlusconi potrebbe sfogare al massimo il suo istinto dittatoriale, mentre la lega darebbe libero sfogo al suo populismo xenofobo più di quanto abbia già fatto in questi anni.


La seconda ipotesi vede l'attuale governo reggere fino al 2013. Difficile immaginarne una vita cosi lunga, ma non è detto che i finiani mollino la poltrona parlamentare senza avere certezze per il futuro. Ed attualmente Fini non mi sembra averne molte.

La terza vede un governo tecnico, per attuare la riforma elettorale (e forse qualcosa d'altro) guidato da Mario Draghi o da Luca Cordero di Montezemolo. Scarterei l'ipotesi Tremonti perchè non credo possa essere considerato un "tecnico" il ministro dell'Economia di tutti i governi berlusconiani (esclusa la parentesi Siniscalco..).
Dubito che Berlusconi (e di conseguenza tutti i suoi yes-man) e la Lega accettino una scelta del genere.
Un eventuale accordo PD + IDV + UDC + API + Futuro e Libertà potrebbe avere i numeri per un'operazione del genere. Ma a quale prezzo? Come si fa a mettere in minoranza l'attuale maggioranza senza ricorrere a nuove elezioni?

La quarta prevede, come la prima, nuove elezioni. ma a vincerle non sarà la destra attuale.
In una sfida politica che probabilmente vedrebbe di fronte Berlusconi-Lega, Udc-Finiani-Rutelli, PD-IDV-SEL (possibilmente con Vendola candidato premier) e una Federazione della Sinistra forse da sola (oppure criticamente nel centro-sinistra), è difficile stabilire a priori un vincitore.
Un eventuale vittoria del centro-sinistra (e probabilmente anche una dei "centristi") segnerebbe definitivamente la fine politica del cavaliere, e la guerra interna al PDL per accaparrarsi la leadership.
Sicuramente quest'ultima è l'ipotesi che più mi piacerebbe, ovviamente con una forte presenza di sinistra rispetto al centro!

30/07/10

DIVORZIO BERLUSCONI - FINI

Dopo aver visto la conferenza stampa di Fini in cui ha spiegato i motivi della sua espulsione dal partito e ha criticato aspramente l'attuale presidente del consiglio, l'unica domanda che vorrei porgli è: GIANFRANCO, DOVE HAI VISSUTO NEGLI ULTIMI 16 ANNI????

"Berlusconi ha una concezione non proprio liberale della democrazia"

ma dai, veramente??? non me ne ero proprio accorto...


Berlusconi si muove su "logiche aziendali, tipo consiglio d'amministrazione, che non hanno nulla a che vedere con le nostre istituzione democratiche"

questa si che è una novità...


Berlusconi intende il garantismo come una "pretesa d'impunità"

cavolo, solo adesso capisco il perchè di tutte quelle leggi ad personam...

26/07/10

Afghanistan: l'ipocrita indignazione dei mezzi d'informazione

Il portale Wikileaks ha svelato pubblicamente quello che già tutti sapevamo, i costi umani della guerra la pagano i civili! (rapporto segreto del Pentagono).
L'avevano detto i pacifisti, l'hanno ripetuto i partiti della sinistra radicale, lo gridano quotidianamente i volontari delle ONG, ma adesso più nessuno puo' nascondersi dietro ad un dito.

Da questa enorme fuga di notizie apprendiamo che varie stragi di civili non sono mai state rese pubbliche, esiste un'unità segreta incaricata di ammazzare i presunti talebani senza nessun processo, i servizi segreti del Pakistan prendono soldi dagli Stati Uniti ma aiutano i talebani, dal 2004 ad oggi gli USA hanno speso 1.021 miliardi di dollari per le guerre in Iraq e in Afghanistan.

Alcuni giornali pubblicano il rapporto, altri si scandalizzano per la gravità delle affermazioni contenute, ma nessun giornalista si chiede come mai non abbiano scoperto loro la verità! Non dovrebbe essere compito dei giornalisti indagare su certe situazioni? Non dovrebbe essere l'informazione a mordere il potere sottolineandone le pecche?

Accanto a ciò c'è il vergognoso comportamento dell'osannata amministrazione statunitense di Obama, che, per voce di James Jones (consigliere per la sicurezza nazionale) ha dichiarato che la pubblicazione di questi rapporti segreti "possono mettere a rischio la vita degli americani e dei nostri alleati e minacciare la nostra sicurezza nazionale".

Oggi più che mai il variopinto popolo dei pacifisti deve tornare a manifestare nelle piazze, occupare binari e strade, conquistare gli spazi necessari per spiegare alla gente quello che sta accadendo!

04/07/10

OMOFOBIA E MASCHILISMO DILAGANO NELL'ITALIA DEL XXI SECOLO

Forse il caldo eccessivo di questi giorni fa impazzire le persone, ma credo ci sia un filo per nulla sottile che lega le varie vicende di queste settimane:

- uomini che uccidono le ex fidanzate; il cosiddetto reato passionale.

- la Cassazione che spiega a tutti che "se la donna ha un carattere forte maltrattarla non è reato";

- le aggressioni, le intimidazioni, le minacce e le discriminazioni che la comunità LGBT è costretta ancora a subire nella moderna Italia del 2010.



Contro questa violenza maschilista dilagante non si può tacere, perciò ben vengano 10, 100, 1000 gay pride!!
Ma soprattutto servono leggi serie e chiare, oltre ad un'educazione che deve essere totalmente rivista

03/07/10

IL GOVERNO BERLUSCONI - LEGA HA FALLITO TOTALMENTE

Tra i principali motivi della vittoria della destra nelle ultime elezioni politiche ci sono sicuramente la lotta all'immigrazione clandestina, il federalismo e l'abbattimento delle tasse.

Dopo due anni di governo (7 anni negli ultimi 10), il bilancio è fallimentare.


Immigrazione clandestina

Nel 2009, nonostante le scelte xenofobe del governo (respingimenti e introduzione del reato di clandestinità), gli immigrati irregolari in Italia sono aumentati di 126.000 unità (circa 500.000 in totale).


Federalismo

Con i tagli agli enti locali contenuti nella manovra correttiva in discussione al parlamento Berlusconi è riuscito ad unificare le regioni governate dalla destra e quelle governate dal centro-sinistra in una battaglia senza precedenti.
A ciò vanno aggiunte le proteste dei sindaci di qualsiasi appartenenza politica.
Senza fondi agli enti locali, che federalismo si vuole attuare????


Abbattimento delle tasse

L'Italia nel 2009 è passata dal 7° al 5° posto dei paesi europei con il più elevato prelievo fiscale, pari al 43,2% nel rapporto col PIL.
Era dalla famosa "eurotassa" del primo governo Prodi (1997) che la tassazione non raggiungeva certi livelli.




A tutto ciò va aggiunta la cancellazione dei diritti dei lavoratori in accordo con Confindustria, l'attacco senza precenti alla costituzione e alle libertà, un'idea bislacca di sicurezza (introdotto il reato di clandestinità, ma diminuita la lotta alla mafia), ecc...


Ma gli elettori di Lega e PDL hanno capito il fallimento del governo??