02/08/10

adesso che succederà?

Non sono un indovino e non ho sfere di cristallo però credo di poter avanzare una serie di ipotesi sul futuro politico dell'Italia. Lo faccio leggendo le varie dichiarazioni di politici e politologi e soprattutto conoscendo discretamente la Carta Costituzionale.

La prima ipotesi è quella che mi crea più timori, ma non la scarterei a priori:
cade l'attuale governo, si fanno nuove elezioni e la maggioranza la ottiene l'attuale destra antidemocratica, cioè l'accoppiata Berlusconi-Lega.
Persa la zavorra di un Fini in versione destra popolare europea, e con un consenso popolare maggioritario (potrebbe bastare meno del 40% degli elettori..) Berlusconi potrebbe sfogare al massimo il suo istinto dittatoriale, mentre la lega darebbe libero sfogo al suo populismo xenofobo più di quanto abbia già fatto in questi anni.


La seconda ipotesi vede l'attuale governo reggere fino al 2013. Difficile immaginarne una vita cosi lunga, ma non è detto che i finiani mollino la poltrona parlamentare senza avere certezze per il futuro. Ed attualmente Fini non mi sembra averne molte.

La terza vede un governo tecnico, per attuare la riforma elettorale (e forse qualcosa d'altro) guidato da Mario Draghi o da Luca Cordero di Montezemolo. Scarterei l'ipotesi Tremonti perchè non credo possa essere considerato un "tecnico" il ministro dell'Economia di tutti i governi berlusconiani (esclusa la parentesi Siniscalco..).
Dubito che Berlusconi (e di conseguenza tutti i suoi yes-man) e la Lega accettino una scelta del genere.
Un eventuale accordo PD + IDV + UDC + API + Futuro e Libertà potrebbe avere i numeri per un'operazione del genere. Ma a quale prezzo? Come si fa a mettere in minoranza l'attuale maggioranza senza ricorrere a nuove elezioni?

La quarta prevede, come la prima, nuove elezioni. ma a vincerle non sarà la destra attuale.
In una sfida politica che probabilmente vedrebbe di fronte Berlusconi-Lega, Udc-Finiani-Rutelli, PD-IDV-SEL (possibilmente con Vendola candidato premier) e una Federazione della Sinistra forse da sola (oppure criticamente nel centro-sinistra), è difficile stabilire a priori un vincitore.
Un eventuale vittoria del centro-sinistra (e probabilmente anche una dei "centristi") segnerebbe definitivamente la fine politica del cavaliere, e la guerra interna al PDL per accaparrarsi la leadership.
Sicuramente quest'ultima è l'ipotesi che più mi piacerebbe, ovviamente con una forte presenza di sinistra rispetto al centro!

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